Lasciati guidare dalla meraviglia del viaggio
Sono qui con una tazza di thè fumante appoggiata sul tavolino. Resto seduta sul divano con le gambe incrociate e sopra tengo i miei amati fotolibri dei viaggi vissuti, sospirando ogni volta che sfoglio una pagina. “Che meraviglia” – penso tra me e me. Se dovessi descrivere il sentimento che ogni viaggio mi ha fatto provare sarebbe proprio questa: la meraviglia. Non importa se andiamo vicino o lontano, la meraviglia del viaggio è sempre lì che ci aspetta.
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La meraviglia del viaggio: cos’è e dove trovarla
La profonda meraviglia è un sentimento intimo che proviamo quando ci accorgiamo di essere di fronte ad un qualcosa di molto più grande, potente e importante di noi.
Spesso è un’emozione connessa alla potenza e alla vastità della natura. Proviamo meraviglia davanti a infiniti cieli stellati, ad una maestosa cascata o un violento monsone, a panorami mozzafiato, come solenni montagne, fitte giungle, sconfinati oceani, spiagge paradisiache, o di fronte ad animali che non siamo abituati ad incontrare.

Meraviglia di fronte alla natura – Cobà, Yucatan, Messico
Abbiamo la percezione che il tempo rallenti fino a fermarsi, che il confine tra noi e ciò che ci circonda diventi sempre più labile, come se fossimo collegati da quelle forze invisibili e magnetiche che solo un intenso stupore sa creare.
Così mi è successo anche di fronte a grandi opere umane.
Ripenso alle rovine di antiche città, come Roma, Bagan o Chichén Itza, alle costruzioni maestose, come quei grattacieli che sfiorano le nuvole, le chiese e le moschee che rasentano il sublime, la Grande Muraglia cinese, e alle opere d’arte – con il rischio di provare la Sindrome di Stendhal.

La grande bellezza- Roma, Italia
E ancora, possiamo provare meraviglia di fronte a rituali estatici, a momenti di devozione religiosa, a manifestazioni, in tutti quei momenti dove il singolo fa parte di un tutto, dove l’individuo si immerge nella collettività.
La meraviglia del viaggio non è solo uno sbigottimento che lascia senza parole, ma è anche una sensazione quasi enigmatica, sospesa tra estasi e timore reverenziale.
Mi tornano alla mente quei momenti in cui ho assistito all’appassionato muezzin seduta nella grande piazza della Moschea Hassan II a Casablanca o alle intense preghiere buddhiste al tramonto e all’alba al cospetto della Golden Rock in Myanmar.

Preghiere all’alba – Golden Rock, Myanmar
Quando la natura si spalanca, quando l’ingegno umano supera i limiti immaginabili, quando la collettività si trasforma in un tutto di cui facciamo parte, è come se ci avvicinassimo a qualcosa di trascendente, come se ci aprissimo alla vastità del mondo, dove l’unica nostra reazione possibile è un intimo silenzio, sentita ammirazione e profonda contemplazione.
La meraviglia del viaggio ci fa sentire “piccoli”, in connessione con gli altri e alla ricerca del nostro posto nel mondo.
La meraviglia del viaggio: le conseguenze psicologiche
Il “senso di meraviglia” è un’emozione complessa che coinvolge una forte componente cognitiva. Proviamo meraviglia quando qualcosa di fronte a noi è inaspettato, quando va contro le nostre certezze e ci obbliga a sforzarci nell’adattare i nostri schemi mentali che vacillano per cercare nuovi punti di riferimento.
La profonda meraviglia è sconvolgente, trasformativa e creativa, perché ci apre a nuove idee. È un motore di ispirazione che ci spinge ad aprirci agli altri, a farci scoprire i misteri della vita, a farci provare la piccolezza della nostra esistenza ma al tempo stesso a farci sentire connessi a qualcosa di più vasto.

Occhi sognanti sul bus – Cina
La meraviglia ci fa provare stupore e paura al tempo stesso, mettendo in atto nel nostro corpo una reazione a catena di benessere.
Sì, la meraviglia è un anti-infiammatorio “naturale”
Questa emozione stimola il rilascio delle citochine pro-infiammatorie – delle proteine che svolgono un ruolo fondamentale per la nostra difesa immunitaria -, riducendo gli effetti deleteri di stress, dei disturbi dell’umore e di sintomi ansiosi.
Questo effetto metabolico induce uno stato di benessere. Saremo meno inclini a preoccupazioni, saremo predisposti a ridurre la percezione dei nostri problemi quotidiani e a promuovere non solo uno stato di serenità individuale, ma anche una condizione di generosità verso gli altri. Saremo infatti più proattivi e predisposti alla cooperazione e alla vicinanza con le persone che incroceremo sulla nostra strada.
I benefici della meraviglia non si limitano a noi, ma coinvolgono la collettività in cui siamo immersi
Ecco perché il viaggio può trasformarsi in una sorta di “medicina”: allevia l’ansia pre-partenza e sostiene la nostra vicinanza agli altri.
La meraviglia del viaggio ci apre al mondo.
Fermiamoci e lasciamoci stupire, in fondo il cielo stellato è sempre lì sopra la nostra testa, basta alzare lo sguardo ogni volta che sentiamo il bisogno di un po’ di meraviglia.
Travel Psych Tips: per approfondire
- Chirico, A., & Gaggioli, A. (2021). La profonda meraviglia. La psicologia dei momenti di eternità.
- Pearsall, P. (2007). Awe: The delights and dangers of our eleventh emotion. Health Communications, Inc..
- Zhang, J. W., & Keltner, D. (2016). Awe and the natural environment. Encyclopedia of mental health, 1, 131-134.



