Inviolato.
E’ la prima parola che mi è venuta in mente pensando alle rovine maya di Cobà in Messico.
La foresta è fitta di alberi dal tronco intrecciato le cui fronde si librano verso il cielo. Ronzio di insetti, versi di uccelli, il rumore delle foglie mosse dal vento. L’aria è umida e fa caldo, la camminata è lunga, il sito è grande, ma la fitta trama di stradine che attraversano la foresta su cui camminiamo è emozionante.
I sentieri sterrati ci accompagnano alla ricerca e alla scoperta di alcune delle strutture maya più antiche e meno conosciute al mondo, scoperte “recentemente” (1920) da impavidi esploratori che si immersero nella compatta vegetazione che racchiudeva con protettiva gelosia antichi templi e piramidi.
Noi come loro. Oggi come nel 1920.
Ma con la mappa. E dei tizi in bicicletta che si offrivano di portarti in giro sui loro “taxi” a pedali.
L’adrenalina raggiunge il suo culmine quando ti trovi, naso all’insù, innanzi alla sua piramide più famosa, Nohoch Mul, 42 metri tutti da scalare – con prudenza – per raggiungere la vetta e goderne il panorama.
Un ricordo indelebile, tra i più vividi, inorgogliti dell’essere riusciti a scalare quei 42 metri di gradoni verticali senza scivolare e accartocciarsi rotolando all’ingiù senza un freno, senza una qualsivoglia misura di sicurezza.
Felici torniamo verso l’uscita, ma abbiamo ancora tempo per mangiare qualcosa prima di tornare a casa.
Il ristorante turistico che si affaccia sul lago non è di nostro interesse e ci dirigiamo verso un garage, proprio di fronte alla fermata ADO (società di autobus locale), dove sono in vendita alcuni manufatti.
Lì un tenue e sorpreso sorriso ci accoglie. Una piastra calda, dei tavoli con tovagliette in plastica e tanti profumi di alimenti pronti per essere cucinati.
E restiamo lì in attesa del pullman, mangiando semplici e caserecce quesadillas di verdure e di carne, tra le più buone mangiate, circondati da cani sonnacchiosi e polvere messicana.
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L’ingresso al sito archeologico è di 70 MXN (circa 3 € e 20 cent)
Da Tulum pueblos, un comodo pullman ADO conduce all’ingresso del sito archeologico di Cobà in circa un’ora, al prezzo di 50 MXN (2 € e 30 cent)
Il sito di Cobà è molto grande quindi ti consiglio di non uscire dai sentieri battuti facendoti prendere troppo dalla tua vena esploratrice. Se fa troppo caldo, inoltre, ti consiglio di noleggiare una bicicletta o un risciò per farti accompagnare.
Ho trovato Cobà semplicemente meravigliosa, indicata per appassionati di natura e di storia, ma l’esperienza più indimenticabile è stata per me la scalata della piramide. Non è così semplice, nè privo di rischi, specialmente se soffrite di vertigini, non salite, e scendete camminando all’indietro con calma, mantenendo la piramide di fronte a voi, un gradino alla volta (lo specifico perchè ho incontrato una ragazza alla quale è venuto un attacco di panico nella discesa e che ho aiutato a tornare a terra in sicurezza).
Un ringraziamento speciale a Gabriele, mio compagno di vita e di avventura, che con amorevole pazienza mi ha ripreso e fotografato in questo meraviglioso viaggio.
E grazie a E-Dreamsworldwonders che mi ha permesso di realizzarlo.
Una psicologa con la valigia sempre in mano.
Benvenuti nel blog di Psicologia del viaggio.
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