Due settimane di Yucatàn. Due settimane di Messico fatto di spostamenti, relax, conoscenza ed esplorazione.
Gabriele ed io abbiamo scelto di viaggiare in Messico cercando l’autenticità e mettendo in discussione i nostri pregiudizi pre partenza.
Un viaggio più facile da organizzare di quanto si pensi, un fai da te improvvisato sul posto, un’avventura, come piace a noi, come piace a me.
“Dove si va? In Messico”
Lo Yucàtan è una terra estremamente ricca sotto ogni punto di vista: i luoghi di interesse sono numerosi, la ricchezza naturalistica e archeologica è impressionante e le città sono di una varietà tale che ti sembra ad ogni tappa di conoscere un Messico diverso.
Abbiamo divorato la guida della Lonely Planet, per poi stravolgere il nostro tour in base alla nostra esigenza di avvicinarci a questa cultura e di viaggiare lentamente.
Lo Yucatàn è una penisola la cui popolazione vive prevalentemente di turismo, per tale motivo è una terra adatta a tutti. Noi eravamo una coppia, ma abbiamo incrociato famiglie, gruppi di amici e persone che viaggiavano in solitaria.
L’unica cosa che mi sento di dirti è di partire con qualcuno con cui condividi l’itinerario e il modo di viaggiare – lussoso o all’avventura.
Le regole di base poi sono sempre le stesse: non fare il turista sbruffone, invadente e non rispettoso delle usanze locali, ma mostrati interessato e grato, senza avere paura di avvicinarti alle persone, accettando così l’accoglienza come ti ho raccontato nelle mie riflessioni.
Il “cosa” vedere in Yucatàn è difficile da definire. La scelta è ardua e affatto scontata.
Ti riporto in sintesi i nostri 14 giorni, tra le terre dello Yucatàn e del Quintana Roo, un tour che abbiamo variato in itinere, scegliendo di fermarci di più a Tulum per poter visitare altri siti per noi di interesse. Basandoci sulla durata degli spostamenti, abbiamo poi scelto di fermarci a Valladolid e di non proseguire fino a Merida – sarebbe stato fattibile, ma il tragitto ci avrebbe fatto perdere tutto un giorno.
Ecco quindi il nostro itinerario, che consiglio di tenere in considerazione se sei amante dei viaggi lenti e a contatto con la gente locale, regalandoti tempo per assaporare ogni sfumatura delle diverse tappe.
Un Messico divertente, consumistico e a tratti europeo. Buona cucina, bel mare e tanti locali ben arredati in cui appartarsi, ma Playa del Carmen è qualcosa in più. L’identità messicana, nonostante il velo turistico applicato a mascherarla, emerge nei locali tipicamente arredati, nei murales colorati agli incroci e nell’allegra accoglienza riservataci dai locals. Un luogo strategico per muoversi nei dintorni, ma anche una prima tappa per iniziare a familiarizzare con questa terra tutta da scoprire.
Piacevole.
Dove dormire: La Galeria by Bunik
Playa Paraiso è un luogo di rara bellezza, dove l’unico pensiero è scegliere se rilassarsi nuotando in acqua, passeggiando sulla sabbia o ammirando tutto questo spettacolo con una cerveza in mano, mangiando guacamole. E’ un tratto di spiaggia vicino al pueblos, eppure sembra di essere fuori dal mondo su un’altra dimensione della quotidianità, quella dove vivi momento per momento senza pensare al domani, godendoti ogni attimo e levandoti di dosso, con un po’ di acqua turchese, ogni inutile preoccupazione.
Da qui si raggiungono a piedi le Rovine Maya e sono facilmente organizzabili un giro in barca sulla barriera corallina direttamente dalla spiaggia e l’escursione a Sian Ka’an – più che consigliata – che si trova a pochi chilometri di distanza.
Indispensabile.
Dove dormire: Hotel Poc Na
Scegliamo di spostarci a Tulum pueblos per tornare a vedere la routine di strada. Tulum è polvere, è un Messico meno commerciale, senza fronzoli, tacos y tequila, un ambiente meno ricercato rispetto a Playa Paraiso, più scapigliato rispetto a Playa del Carmen.
La zona intorno a Tulum è disseminata di cenotes che puoi comodamente raggiungere con la tua auto o in taxi (basta fissare un prezzo per fare un tour di mezza giornata).
Tulum è stato il luogo da cui siamo partiti per raggiungere in giornata le rovine di Cobà.
Polvere messicana.
Dove dormire: Xscape Tulum
Ci spostiamo nello stato dello Yucatàn, Valladolid è una splendida cittadina coloniale, mura color pastello e tetti incorniciati di bianco. Qui lo splendido cenotes Zaci nel pieno centro, un luogo nascosto immerso in un parco, protetto dalla strada. Valladolid è una tappa dove si respira un Messico d’altri tempi e dove si gira in carrozza.
Comodissima per raggiungere le rovine tra le più famose al mondo, Chichén Itzá.
Malinconica.
Dove dormire: La Aurora Hotel Colonial
Il Messico non Messico, atmosfera americana, eccessi a stelle e strisce. Cancún è la patria degli stereotipi, dove si viene per divertirsi o per svagarsi fino allo sfinimento, mantenendo il turchese del mare caraibico davanti agli occhi.
E’ stata l’ultima tappa del nostro tour, un luogo da vedere per scoprire ogni lato di questa penisola messicana, ma da vedere per ultima per non rovinare l’autentica meraviglia e l’essenza storico-culturale che si vive nel resto dello Yucatàn.
Eccessivo.
Dove dormire: Ocean Dream by GuruHotel
Spostarsi per lo Yucatan è reso estremamente facile dai mezzi pubblici, efficienti e sicuri. Tieni solo presente che le strade, anche se abbastanza ben tenute, richiedono una velocità moderata che comporta un maggior tempo di percorrenza – vale anche se prendi una macchina a noleggio.
Nel nostro itinerario dello Yucatan ci siamo spostati comodamente con gli autobus della linea ADO che in modo capillare e sicuro attraversano la terra messicana. Trovi un’utile app aggiornata da scaricare sul cellulare per sapere orari e tariffe, ma i biglietti puoi acquistarli online solo con carta messicana quindi dovrai prenderli direttamente alla fermata, dove trovi spesso ottimi sconti. Gli autobus sono di prima classe, dedicati soprattutto ai turisti, quindi sono comodi, con aria condizionata, toilette ed intrattenimento. I biglietti sono numerati, quindi tutti hanno il posto assegnato. Non facendo fermate intermedie, li abbiamo percepiti molto sicuri. Il mio consiglio è di comprare i biglietti uno/due giorni prima.
Abbiamo provato anche la linea di seconda classe Oriente, con meno comfort ma il prezzo del biglietto costa meno della metà di un ADO. Questa linea è molto usata dai locali, quindi effettua una serie innumerevole di fermate intermedie decise dai passeggeri stessi (tipo colectivos) nei paesi più piccoli. Nonostante il viavai di persone, anche in questo caso non abbiamo percepito pericolo e, anzi, è stato un modo divertente di entrare in contatto con le abitudini, vedendo le persone tornare a casa dopo una giornata di scuola o di lavoro.
Prezzo: Muovendoci con i pullman, nel corso del nostro viaggio abbiamo speso in totale circa 790 pesos, equivalenti a 36 euro (a cui si aggiunge l’autobus preso in aeroporto all’arrivo per Playa del Carmen a 10 euro).
Sulla Riviera maya sono molto comodi anche i colectivos, dei pulmini gestiti da linee private che collegano i luoghi strategici della costa. I prezzi sono molto bassi ma variano in base al tragitto e pagherai la tratta direttamente al conducente. Gli orari e le fermate non sono fisse: i pulmini sono molto frequenti dato il limitato numero di posti a disposizione ed è possibile scendere e fermare un colectivos quasi ovunque per strada.
Per quanto riguarda gli hotel, abbiamo prenotato tutto online tramite il sito booking, prenotando camere con possibilità di cancellazione gratuita, prevedendo di modificare il nostro percorso in loco. Abbiamo sempre scelto hotel comodi per noi, quindi vicini alle fermate degli autobus o ai nostri punti di interesse, ma criteri essenziali sono sempre stati la pulizia e l’accoglienza.
I messicani parlano spagnolo che, fortunatamente, da italiani ci risulta meno incomprensibile di altre lingue, comportando meno ostacoli nel parlare a tu per tu con le persone, pur non condividendone l’idioma. Negli hotel e nelle escursioni è facile trovare qualcuno che parli sia italiano sia inglese.
Per quanto riguarda internet, il wifi è molto diffuso (anche sull’autobus), quindi utile per mandare messaggi e fare chiamate con Telegram, Whatsapp e Skype.
Ho trovato i messicani un po’ diffidenti all’inizio, ma basta poco per accorgersi che sono in realtà un popolo accogliente e caloroso. Avvicinati senza timore, anche solo con un sorriso, lo riceverai indietro.
La moneta messicana è il peso messicano.
L’ideale sarebbe cambiare in banca, ma noi ci siamo trovati bene cambiando i soldi (in euro) in loco, in particolare nei change San Jorge dove non c’è commissione.
Gli hotel sono stati pagati con carta di credito Mastercard, dopo aver preventivamente avvertito la mia banca del viaggio (ricordatevi di notificare questo tipo di viaggi alla vostra banca se non volete rischiare che vi blocchino la carta per movimenti sospetti).
Non è necessario il visto per entrare in terra messicana né vaccinazioni obbligatorie.
Tieni a portata i medicinali di base per ogni evenienza e lo spray tropical antizanzara. Noi ci siamo rivolti in farmacia senza problemi per il liquido per le lenti a contatto.
Solita precauzione all’estero: non bevete l’acqua corrente dei rubinetti ma sempre da una bottiglia sigillata, mangiate frutta e verdura sbucciata e carne cotta.
Importante munirsi sempre di un’assicurazione sanitaria. Spesso puoi aggiungerla quando compri il volo aereo, oppure rivolgiti alle agenzie – che trovi anche online – per cercare l’offerta migliore per te.
Prima di partire, ti consiglio sempre di controllare le informazioni fornite dalla Farnesina sul sito Viaggiare sicuri e di registrare i tuoi spostamenti sul portale “Dove siamo nel mondo”.
Questo suggerimento è valido per ogni viaggio, per essere un viaggiatore consapevole, maturo e prudente.
Sarei ingenua a dirti di no. Il Messico è un territorio enorme con gravi problematiche socio-culturali che alimentano e sono alimentate dalla criminalità organizzata e dalla microcriminalità, quindi non è un paese che in apparenza si presta al classico on the road.
Prestate attenzione alle zone di confine con gli Stati Uniti e alle regioni del centro-nord, come Chiapas e Guerrero, sede di scontri spesso violenti a causa del narcotraffico e dell’immigrazione.
Le zone turistiche come lo Yucatan, sono senza ombra di dubbio luoghi più controllati e meno pericolosi, ma occorre comunque osservare una certa attenzione. Rispettate le regole, evitate di mettervi in situazioni a rischio, non isolatevi in strade buie, poco trafficate e battute, perché, come è stato detto a noi e non solo, “Se non passa la polizia non devi passarci neanche tu”.
Nello Yucatan, non abbiamo avuto mai nessun problema nè sentore di rischio, pur girando con mezzi pubblici e in totale autonomia.
La penisola dello Yucatan è caratterizzato da un clima equatoriale, per cui la temperatura sarà più calda e umida nei mesi da maggio a ottobre, periodo dell’anno dove c’è il maggior rischio di cicloni e piogge. La temperatura più secca e piacevole corrisponde ai mesi da novembre ad aprile.
Noi siamo andati a inizio dicembre, ed il clima è stato mite sempre durante il giorno e in ogni zona, sia costiera che nell’entroterra, ma quasi ogni notte ha piovuto. E c’erano pochi turisti.
“Dimmi dove andrai e ti dirò che macchina fotografica portarti”
In base all’itinerario che scegli, ti consiglio di valutare gli ambienti e le esperienze che andrai a vivere:
Il mio zainetto era decisamente pieno: Sony a6000 con obiettivo 16-50mm, ottima per foto e video; Nikon D5200 con obiettivo Sigma 10-20mm e teleobiettivo Tamron 70-300mm; GoPro 3 e oblò (rotti entrambi in acqua a causa delle onde); mini cavalletto.
Ricordati batterie – cariche – di emergenza, schede SD veloci e capienti in abbondanza, e un adattatore per poter ricaricare.
Ovviamente, fotografa anche con il cellulare.
Spero che queste indicazioni ti siano state utili, quindi buon viaggio in Messico!
Una psicologa con la valigia sempre in mano.
Benvenuti nel blog di Psicologia del viaggio.
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