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Cosa vedere a Marrakech: il Marocco caotico e ricercato

Marrakech Marocco

Un altro viaggio in treno, direzione Marrakech. Partendo da Casablanca, osserviamo il paesaggio ancora mutare  davanti ai nostri occhi, la terra si colora di rosso e frutteti e palme spiccano all’orizzonte, in questo post parliamo di cosa vedere a Marrakech.

Solo pronunciando il nome della nostra ultima tappa, si creano immagini di ambienti esotici e misteriosi nella nostra mente. Arriviamo in stazione e siamo accolte da una temperatura tiepida e da un cielo limpido e azzurro, c’è un via vai “diverso” e ci accorgiamo di essere in un “altro” Marocco. Caotico, sempre, ma più ricercato. 

Indice dei contenuti

  • Cosa vedere a Marrakech: prime impressioni
  • Cosa vedere a Marrakech: il lato caotico
  • Cosa vedere a Marrakech: il lato ricercato
  • Cosa vedere a Marrakech: imprevisti in viaggio
  • Travel Psych Tips: aspetti pratici

Cosa vedere a Marrakech: prime impressioni

La stazione dei treni si trova nella parte nuova della città all’esterno della Medina. È una zona che ci appare subito cosmopolita, ricercata e pulita. I marciapiedi non hanno cartacce per terra, le aiuole sono disegnate e rifinite, il traffico è ordinato da segnaletica stradale.  

Appena varcate le mura della città vecchia, invece, l’atmosfera cambia drasticamente. Le strade sono di terra, la polvere si alza al rombo di motorini e carretti, il rumore si fa caotico, le persone sono stravaganti. La Medina è un cuore pulsante di magia. Eccoci pronte a vedere Marrakech, a esplorare e a farci ammaliare dai suoi due volti, quello caotico e quello ricercato – più qualche imprevisto.

cosa vedere a Marrakech

Piazza della stazione, Marrakech, Marocco

Leggi anche: Una giornata a Casablanca: incanto sul mare

Cosa vedere a Marrakech: il lato caotico

I souk

Oltrepassare le possenti mura della Medina – la città vecchia – significa tornare nel passato, a quando Marrakech era una cittadina che coltivava le proprie tradizioni, unita e difesa dalle alte fortificazioni di fango e terra. Oggi, la Medina è talmente bella e ben conservata che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

L’intreccio di stradine è sconvolgente, un susseguirsi di calle animate e senza logica, in cui schivare motorini sfreccianti o carri stracolmi di arance. Così ti ritrovi a camminare e a superare ostacoli improvvisi per ritrovarti, in modo naturale, nel suo centro: i souk. 

I souk sono mercati affollati, chiassosi, variopinti, dove mrcanti, turisti e locali sono in un perpetuo fermento nella contrattazione. La vita nei souk è una mirabolante giostra, tra tappeti volanti e pozioni speziate, un girotondo di lampade, specchi, gioielli, babbucce, il tutto incastonato in un’atmosfera arabeggiante arricchita da sorrisi e schiamazzi. 

Non avere fretta, entra nei negozi, fatti offrire un tè, prova ad abbassare il prezzo. 

Lasciati rapire dall’anima più tradizionale di Marrakech.

 

Piazza Jemaa el-Fna

Proseguendo per le strade, ti accorgerai che iniziano e finiscono qui, a Piazza Jemaa el-Fna, il vero cuore vivace e pulsante della Medina dove la magia marocchina prende forma.

È qui che troverai giocolieri, cantastorie, indovini, mendicanti e incantatori di serpenti. E, ancora, acrobatiche scimmie al guinzaglio, cobra ipnotizzanti e calessi trainati da stanchi cavalli. Qui il caos è all’ennesima potenza, un “capolavoro del patrimonio orale e intangibile” come dichiarato dall’UNESCO.

Una piazza più o meno truffaldina, abile nell’abbindolare e nel divertire il turista, capace di sedurti e di inglobarti per poi sputarti fuori felicemente scombussolato.

Piazza Jemaa el-Fna è un bacino di culture, arti e tradizioni,  dove la vita marocchina scorre in un’atmosfera incantata, resa ancora più suggestiva dalla bellissima Moschea di Koutoubia sullo sfondo, per noi – non musulmani – solo un miraggio perché invalicabile.  Immergiti in quella magia e poi corri fuori, rifugiati al tramonto su uno dei Café panoramici che circondano la piazza per osservarla dall’alto, non te ne pentirai. 

Imperdibile.

cosa vedere a Marrakech

La piazza, Marrakech, Marocco

cosa vedere a Marrakech

Incantatori di serpenti, Marrakech, Marocco

Cosa vedere a Marrakech: il lato ricercato

Maison de la Photographie

Non solo caos. All’interno della Medina è facile ritrovarsi in piccole oasi silenziose, eleganti e preziose. Un luogo di incredibile fascino è la Maison de la Photographie, un edificio riservato e sofisticato che racchiude un vero tesoro marocchino di grande valore storico, aperto nel 2009.

Il Museo racconta la vita del popolo africano attraverso 10.000 immagini scattate tra il 1870 e il 1960 e da stampe contemporanee, collezionate da Hamid Mergani e Patrick Manac’h.

Sul tetto, è presente uno splendido Cafè dove poter riposare con un tè caldo osservando la Medina dall’alto. È un luogo per intenditori e profani, dove farsi assorbire da immagini senza tempo, da inserire nell’elenco di cosa vedere a Marrakech.

Sublime.

cosa vedere a Marrakech

Sui tetti della Medina, Marrakech, Marocco

I Riad

L’eleganza e l’intimità marocchina sono racchiuse nelle abitazioni tipiche, i Riad, oggi diventate ricercate strutture ricettive, oasi discreta di pace all’interno delle medine. La parola Riad significa “giardino” e descrive una struttura sviluppata attorno a cortili interni, pieni di piante, fiori, fontane e profumo nell’aria.

Le pareti sono decorate da maioliche, mosaici e ricoperte da materiali pregiati, rendendo prezioso ogni angolo di queste strutture. Sul tetto è presente una terrazza da dove poter ammirare i minareti della Medina dall’alto. Dormire in un riad significa immergersi in un’atmosfera da mille e una notte, delicata, intima e affascinante, come solo il Marocco sa regalare.

Esperienza unica.

 

Jardin Majorelle

Un luogo diventato iconico di Marrakech, che racchiude oltre sessant’anni di moda e arte, passione e ispirazione di un grande stilista, Yves Saint Laurent (YSL).

I giardini furono disegnati dall’artista francese Jacques Majorelle intorno agli anni ’20. All’interno, costruì la sua casa ispirandosi all’architettura araba e coloniale e dipingendola di quel vibrante blu cobalto che oggi prende il suo nome “blu Majorelle”. Dopo la sua morte, nel 1980 lo stilista francese di origine algerina, YSL, e il suo compagno filantropo, Pierre Bergé, comprarono questi acri, restaurandoli, e trasformando la residenza nel loro rifugio invernale. Dopo la morte di YSL, il giardino venne donato alla città e nel 2017 venne creato il Museo di Arte Islamica che racchiude una retrospettiva sullo stilista francese, due boutique e un raffinato cafè.

Entrare nel Jardin Majorelle significa immergersi in una meravigliosa oasi botanica che racchiude palme, piante rare, cactus vertiginosi, roseti, stagni pieni di ninfee e fontane zampillanti. Disse YSL: “Marrakech mi ha insegnato il colore. Prima…tutto era nero”.  L’amore per questa città si sente, si respira, si vede. 

Amore blu.

Come un’oasi, Marrakech, Marocco [Ph. @Sara]

Cosa vedere a Marrakech: imprevisti in viaggio

Durante la nostra permanenza a Marrakech è iniziato il Ramadan, una festa religiosa islamica in cui per trenta giorni i fedeli digiunano e rinunciano ai vizi, dall’alba al tramonto, per rinforzare e pulire l’anima. 

Questo ha significato che alcune attività, dai negozi ai luoghi d’interesse turistico, venissero improvvisamente chiusi.

Altri luoghi erano in ristrutturazione, come il Palazzo El Badi, che riaprirà nel 2022.  Quindi, sfortuna vuole, che non siamo riuscite a vedere le Tombe Saadiane, la Madrasa Ben Youssef e il Palazzo Bahia, che, inevitabilmente ci motivano a ritornare presto a  Marrakech. 

Ci siamo così consolate visitando l’Ensemble Artisanal Marrakech, un complesso di laboratori  a gestione statale dove poter vedere da vicino gli artigiani marocchini e poter comprare a prezzi fissi. 

cosa vedere a Marrakech

Marrakech, Marocco

Marrakech è elegante, caotica ed eccentrica, calda e ospitale, e, una volta che tieni testa a quel ritmo, alla sua stravaganza e al suo entusiasmo, ti sentirai avvolto come da un incantesimo.

Portiamo con noi quelle tazze di tè fumanti sorseggiate in attesa che l’olio di Argan venisse spremuto, la delicatezza dei dolci alle mandorle assorgiate nei souk, la luce rossastra dei tramonti osservati dalle terrazze panoramiche sulla Medina, il ritmo frenetico e la calma, la bellezza ammaliante di questa città araba. 

Bessalama (arrivederci) Marrakech

Leggi anche:

  • Due giorni a Fès: la città marocchina più caotica che c’è
  • Un giorno a Chefchaouen: come perdersi nella perla blu del Marocco

Travel Psych Tips: aspetti pratici

Ramadan, sicurezza, come muoversi, dove dormire e altre informazioni uili.

Come funziona il Ramadan

Tra aprile e maggio si celebra il Ramadan, una festa religiosa che dura un mese. La data  di inizio varia ogni anno perché si basa sul calendario lunare (inizia con la luna nuova) e la giornata si sviluppa con l’ora legale (indietro di un’ora).  In questo lasso di tempo, i fedeli digiunano e rinunciano ai vizi, dall’alba al tramonto, per purificare la propria anima e renderla più forte. È un periodo di profonda preghiera e riflessione che porta molte persone a chiudere le attività per una maggiore concentrazione.

Sicurezza 

Marrakech è una città che vive di turismo internazionale, è quindi una città sicura ma non è esente da piccoli borseggiatori, soprattutto nei luoghi affollati. Come ogni parte del Mondo è bene tenere presente i normali accorgimenti per la sicurezza, comportarsi in modo rispettoso e ascoltare il proprio istinto. 

Un mio consiglio è di non assecondare troppo le persone che insisteranno nel volerti aiutare per strada, solitamente intenzionate a mandarti in negozi gestiti da propri parenti. Se hai bisogno di informazioni, sii tu a chiedere a negozianti o a ristoratori. 

“La la la shukran” significa “no no no grazie”, non avere timore di dirlo.

Nel post su come organizzare un viaggio in Marocco, sono segnate ulteriori indicazioni e consigli per un viaggio al femminile, come è stato quello mio e di Sara.

Come muoversi

Abbiamo trovato Marrakech molto più ordinata e meno dispersiva e claustrofobia di Fès. Abbiamo girato sempre a piedi grazie alla app HereWeGo, consigliataci dal gestore del nostro riad, su cui scaricare la mappa della città e salvare l’esatta posizione dei siti che ci interessavano e dell’alloggio. Si può usare senza internet.

È una app che ho trovato molto valida anche in altri viaggi, quindi te la consiglio.

Dove dormire

Abbiamo alloggiato presso il Riad Boustane, elegante e bellissimo, con ottima colazione e un personale molto attento. Abbiamo mangiato qui anche a cena, ordinando da asporto o nel ristorante interno (da comunicare il giorno prima). Delizioso, un soggiorno da mille e una notte.

Come arrivare

Noi siamo arrivate in treno da Casablanca, una soluzione comoda, economica e poetica per muoversi in questo paese. La stazione si trova nella città nuova.

Se arrivi direttamente dall’Italia, Marrakech è munito di un aeroporto internazionale, il Marrakech-Menara, uno dei più importanti in Marocco, che si trova ad appena 3 km sud-ovest dal centro della città. 

È necessario un passaporto con validità di almeno 6 mesi e non serve il visto per soggiorni inferiori ai 3 mesi. 

Un grazie speciale a Sara, mia compagna di viaggio e splendida cugina, che si è lasciata ammaliare e rapire con me dal caos e dall’eleganza di questa città.

https://travelpsych.it/travel/africa/marocco/una-giornata-a-casablanca-incanto-sul-mare/

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