Tre settimane in Cina: itinerario, informazioni pratiche e consigli per la valigia psicologica

27 Luglio 2021

Te lo dico subito.
Viaggiare in Cina è faticoso, estenuante, mette sempre alla prova.


È un paese controverso, che coinvolge e sconvolge, ma è anche avvincente, intrigante, mutevole. La Cina è uno di quei paesi che ti permette di vivere un’Avventura con la “A” maiuscola, quella che ti resta nelle fibre del corpo e nella memoria per sempre, quella in cui ti richiede di mettere in valigia tanta pazienza, iniziativa, resilienza e flessibilità.

In questo lungo post inizia ad allenare la pazienza ho raggruppato tutte le informazioni pratiche – e psicologiche – necessarie che ti serviranno per programmare un viaggio in Cina, qualche consiglio personale e tante immagini per farti iniziare a sognare.
Sei pront* a prendere appunti?
Iniziamo.

 

 

 

 

Compagnia ad alta quota

 

 

 

 
 
 
 
 

Tre settimane in Cina: motivi del viaggio [ torna al menu ]

 

È strano spiegare cosa abbia portato me e Lele in Cina, in realtà nessuno era contento per noi.

Eppure, la Cina è un paese che sognavamo di vedere inconsapevolmente, perché involontariamente ci siamo preparati mangiando d’asporto, conoscendo i vicini di casa originari di Yangtze, guardando film orientali e leggendo libri ambientati in quella terra. È come se quel paese, grande come un continente, in qualche modo ci stesse chiamando.

E così è stato. Stavamo guardando il nuovo Karate Kid e mi sono ritrovata a sfogliare Skyscanner individuando un volo economico per Pechino. Abbiamo aggiunto Hong Kong al ritorno, et voilà, siamo partiti.

Eppure, i motivi per vedere la Cina sono consapevolmente innumerevoli:

  • La Cina è un paese plasmato da un’antica storia millenaria, indipendente da noi ed esclusiva, e da una cultura affascinante. È un Regno rimasto ermetico agli occhi del resto del Mondo, che ha aperto le porte all’Occidente solo pochi decenni fa.

 

  • La Cina offre mille viaggi nello stesso tragitto. È un universo geografico e culturale, la cui ricchezza è immensa e maestosa. Ci sono foreste, montagne, grotte, città, paesi, templi, musei, giardini, statue, pagode, risaie e fiumi sparsi su una superficie di 9.706.961 chilometri quadrati (fonte: Wikipedia). Potresti partire ogni anno e fare ogni volta un itinerario diverso per la vastità e l’innumerevole quantità di siti da vedere, avventurandoti sempre in mondi diversi. Pensa che la guida Lonely Planet della Cina è di oltre 1100 pagine.

 

  • Il cibo è un motivo sempre valido per partire, soprattutto per i golosi come me. La Cina vanta di una cultura culinaria, dove il cibo non è solo un mezzo per alimentarsi, ma è un vero e proprio evento conviviale da condividere con gli altri.

 

  • Le persone sono enigmatiche ai nostri occhi occidentali, ma basta andare in una rosticceria sotto casa o prendere un caffè presso il nuovo bar aperto all’angolo, per iniziare a sperimentare la gentilezza e il lato umano di questo paese. A posteriori posso confermarti che i cinesi in Cina, sono stati una splendida sorpresa e che adorano gli italianilo sapevi che amano cantare “Oh Sole mio”?

 

  • Un viaggio in Cina è necessario per vedere un paese a noi sconosciuto, contraddittorio, avvolto da una coltre spessa di pregiudizi e stereotipi – basta pensare a ciò che è successo nei primi mesi di pandemia. Non è solo questo un motivo più che valido per partire? Non è solo questo ciò che racchiude l’essenza dell’esplorazione, osservare con i tuoi occhi ciò che non conosci?

 

LEGGI ANCHE: Lost in Cina: riflessioni ed emozioni sparse di un viaggio in cui mi sono persa

 

Nonostante gli imprevisti che incontrerai, niente panico. La praticità cinese trova sempre una soluzione.

 

 

Sintonia italiana, Tempio di Confucio, Pechino

 

 
 

Viaggio in Cina: consigli pratici [ torna al menu ]

 

Una precisazione: le informazioni che seguono riguardano solo la Repubblica Popolare Cinese e non riguardano Hong Kong la quale, essendo una Repubblica Amministrativa, ha regole diverse.

 

LEGGI ANCHE: Tre giorni a Hong Kong: come esplorare la giungla metropolitana e informazioni pratiche per il tuo viaggio

 

 

 

 

Visto, sicurezza e moneta [ torna al menu ]

 

Visto di ingresso

Per entrare in Cina è necessario richiedere un visto turistico (tipo L) presso l’Ambasciata o il Consolato cinese presente in Italia. La richiesta deve essere fatta massimo un mese prima della partenza e ha una validità per un ingresso della durata di 30 giorni.

Per ottenerlo, è necessario compilare una serie di moduli in cui dichiarare informazioni su sé e la propria famiglia, informazioni sul proprio viaggio e una fototessera.

Il visto costa circa 130 euro e richiede almeno una settimana.

Avendo poco tempo a disposizione, io mi sono rivolta a Ufficio Visti che mi ha affiancata nella procedura e mi ha permesso di abbinare al prezzo del visto anche un’assicurazione sanitaria.

Il tutto ha richiesto circa due settimane.

 

Situazione sanitaria

In generale, non sono previste vaccinazioni obbligatorie ma, in base all’itinerario che scegli, consulta sempre un medico specializzato.

Ricordati sempre di stipulare un’assicurazione sanitaria e di inserire il tuo nominativo nella pagina “Dove siamo nel Mondo” della Farnesina se viaggi senza agenzia.

 

Situazione sicurezza

È un paese sicuro, non abbiamo mai avuto sentore di pericolo.

Noi ci siamo persi, camminato ovunque e chiesto aiuto ovunque. E tutti, sul nostro percorso, si sono sempre prodigati a darci una mano, a sforzarsi di capirci, senza richiedere nulla in cambio.

 

Moneta

La valuta locale è il Renminbi (RMB), chiamata anche Chinese Yuan (CNY), e non sono accettate altre valute.

Non è sempre possibile cambiare i soldi in Italia, molte banche sono sprovviste di questa valuta e ci vuole spesso troppo tempo, è quindi consigliabile farlo all’arrivo nel paese.

In aeroporto a Pechino è presente l’unico Exchange in zona che ha un tasso di cambio molto sfavorevole. Non sono presenti altri Exchange nelle città – o comunque noi non ne abbiamo mai incontrati nell’intero paese fino a Hong Kong.

Un’alternativa è andare presso una filiale della Bank of China, muniti di passaporto, informazioni sull’albergo e tanta pazienza.

Sulle guide turistiche è specificato che è possibile cambiare soldi negli hotel a quattro o cinque stelle, ma noi non ci siamo riusciti.

L’ultima alternativa, più semplice e veloce, è prelevare direttamente agli sportelli ATM, quindi assicurati, prima di partire, di avere una carta di credito accettata – a noi ha funzionato solo il circuito Mastercard nella Bank of China.

 

Pechino, Cina

 

 

 

 

Clima e come spostarsi in Cina [ torna al menu ]

 

Clima e fuso orario

Il territorio cinese ha un fuso orario + 7/8 ore rispetto all’Italia non essendoci il cambio tra ora solare e ora legale.

Data l’estesa superficie, in Cina è possibile trovare le quattro stagioni in ogni periodo dell’anno, ma il momento migliore per partire sono la nostra primavera e il nostro autunno.

Noi abbiamo viaggiato d’estate e il clima, da nord a sud, si è trasformato in mite a Pechino a sub-tropicale a Hong Kong, da gelido alle risaie a temperato a Guilin.

La vera incombenza d’estate è che anche i cinesi sono in vacanza e viaggiano per il paese, quindi ti ritroverai circondat* da una folla mai vista.

In base all’itinerario che scegli di intraprendere, consulta questa pagina di China Highlights che descrive zona per zona le variazioni climatiche.

 

Come spostarsi in Cina

Dato il vasto territorio, è necessario girare per il paese con ogni mezzo di trasporto e la rete è abbastanza capillare ed efficiente. Noi siamo finiti su treni veloci, bus locali, minivan, auto privata, taxi, zattere, risciò e voli interni.

Abbiamo comprato i biglietti del treno su China Highlights la cui conferma da stampare ci è stata mandata via mail. Sempre sulla mail sono presenti le indicazioni per ritirare il biglietto: all’arrivo a Pechino, è necessario andare in stazione con la mail stampata e presentarsi ad uno sportello con il documento per farsi rilasciare i biglietti. Si dovrà poi aspettare in una sala d’attesa il segnale per salire sui treni e timbrare il biglietto in un tornello apposito.

I treni ad alta velocità sono da acquistare in anticipo, soprattutto d’estate, e hanno un prezzo di circa 80 euro a tratta. Quando eravamo a Guilin, un turista tedesco,  voleva andare come noi a Shenzhen ma i posti disponibili erano esauriti su ogni treno.

Sono presenti anche treni a lunga percorrenza, spesso notturni, che hanno prezzi più vantaggiosi e diverse opzioni di sedile (dal sedile duro alla cuccetta morbida).

Ci sono poi i taxi che abbiamo trovato davvero economici, presenti fuori da ogni aeroporto o stazione.

Le auto private, meno economiche, sono prenotabili tramite gli hotel.

Il volo domestico è stato acquistato con China Eastern ad un prezzo di circa 80 euro. È stato un tragitto interessante perché eravamo gli unici occidentali presenti, circondati da bambini curiosi che ci spiavano tra i sedili.

Diverso per i pullman che si sono dimostrati convenienti e comodi. I biglietti si acquistano direttamente in stazione e ti consiglio di prenderli, quando possibile, il giorno prima. Per gli spostamenti non abbiamo mai speso più di 5 euro a testa. E anche questi sono un’Avventura nel viaggio, come per andare e tornare dal Tempio Shaolin. Abbiamo notato la tendenza dei pullman di partire in anticipo, quindi ti consiglio di andare sempre un po’ prima. Ah, è obbligatorio mettere la cintura!

 

Occhi sognanti sul bus – Cina

 

 

Come comunicare, internet e telefono [ torna al menu ]

 

Internet e telefono

In Cina vige la censura di internet, in particolare di Google e dei principali social network come Instagram, Facebook, Twitter e What’s App.

L’unico modo per usare il telefono è scaricare e installare prima di partire il VPN (Virtual Private Network), ovvero una rete internet reindirizzata in un paese fuori dalla Cina. Noi abbiamo usato ExpressVPN, disinstallato una volta rientrati a casa.

Un’altra applicazione indispensabile è la multifunzionale WeChat, la più diffusa in Cina, usata addirittura come portafoglio digitale, che permette di fare praticamente ogni cosa: chiamare, condividere foto, chattare, pagare tramite QRcode, tradurre, comprare biglietti dei cinema, giocare a videogame, guardare video, prenotare un taxi, prendere appuntamenti medici…

In questo viaggio non abbiamo provato a comprare una sim locale, ma è una valida opzione – mi è stata consigliata la sim China Mobile.

Le reti di wi-fi pubbliche sono presenti dappertutto, in hotel, nella maggior parte dei ristoranti e anche sui pullman, quindi non ne abbiamo mai sentito particolare necessità – solo se sul telefono hai un VPN funzionante.

 

Come comunicare

La lingua ufficiale è il cinese, in particolare il dialetto mandarino. Il cantonese è un dialetto parlato soprattutto al sud del paese.

Non aspettarti che qualcuno capisca o parli inglese. Troverai poche persone, solo negli hotel di lusso o negli ostelli, comprendere questa lingua.

Armati di pazienza e tieniti pronto a mimare o a indicare ciò che ti serve.

È importante che porti con te sempre le indicazioni in cinese. Grazie a Google translate, ho creato una cartella sul telefono con le istantanee dei nomi dei luoghi, degli hotel, gli indirizzi e parole chiave per chiedere indicazioni. Questa cartella è stata indispensabile.

Nonostante nessuno parli inglese, per fortuna tutti usano il cellulare come fosse una propria estensione. Quindi, quando ti ritroverai a chiedere aiuto, non ti preoccupare perché i cinesi saranno i primi ad estrarre il proprio traduttore per comunicare con te.

Saranno alcuni dei momenti più assurdi e divertenti che potrai fare in questo viaggio. In un ristorante a Guilin, ad esempio, chiesi ad una signora una pietanza senza pollo, perché non mangio carne bianca, e lei, sorridendo, mi ha disegnato un’anatra su un foglio per dirmi che di pollo, lì, non ce n’era. Adorabile.

 

Pose manga contagiose – Pechino, Cina

 

 

 

Come vestirsi, come comportarsi (e come sono i cinesi), cosa mangiare [ torna al menu ]

 

Come vestirsi

Non ci sono particolari indicazioni, se non quella di munirti di qualcosa di coprente qualora entrassi in un tempio o in un luogo di culto che lo richieda.

Dato il meteo variabile, un consiglio è avere con te sempre un abbigliamento pratico, comodo e a strati, un ombrello o un impermeabile per la pioggia, e una giacca per la sera.

 

Come comportarsi (e come sono i cinesi)

I cinesi sono persone conviviali, emotive e ospitali, sono lavoratori instancabili, ma quando sono in gruppo sono un grande caos. Li troverai ovunque per strada giocare d’azzardo, ridere, bisticciare, mangiare, brindare o dormire.

Ti accorgerai subito che i cinesi non rispettano le file, si muovono in gruppo zigzagando, occupano lo spazio personale, sputacchiano per terra e si bloccano inavvertitamente per guardare il telefono in mezzo al marciapiede o sulle strisce pedonali. Ecco, non ti arrabbiare, non è cosa gradita, devi imparare anche tu a raffinare l’arte dello slalom.

Sono persone gentili, incuriosite dal turista occidentale, quindi disponibili ad aiutarti ogni volta che per loro è possibile.

Ti avviso che capiterà la volta in cui ti sembreranno scontrosi e potrebbero scriverti sul telefono “Foreigner are not welcome” (“gli stranieri non sono i benvenuti”) e questo non perché non vogliano aiutarti ma perché non possono. Ci sono regole di comportamento non scritte per cui non tutti gli hotel accettano turisti occidentali, non è per loro possibile cambiarti soldi né accettare mance. Ad esempio, una ragazza si è commossa nel non riuscire a darci una mano, era davvero in difficoltà, e ti rimando a questo post dove ho raccontato l’episodio se ne vuoi sapere di più.

Quando sei al ristorante, è possibile che ti diano delle posate oltre alle bacchette. Se usi le bacchette, non giocarci e non piantarle nel piatto perché è segno di mal auspicio.

Se sei un invitato a tavola, come è successo a noi a Longji, non ti puoi rifiutare. Aspetta che il capofamiglia brindi con te per cominciare a mangiare e assaggia tutto, è per loro un grande onore e segno di rispetto.

A Pechino è pieno di animali da compagnia, tra cui cani, grilli, canarini e merli parlanti. Tutti adorano sfoggiarli e saranno lieti di farteli fotografare, ma chiedi sempre il permesso.

Infine, ignoro motivo ma la maggior parte degli uomini ha l’usanza di tirare su la maglietta e far vedere la panza, almeno in agosto – forse per il caldo? -. Ecco, non farlo.

 

 

Cosa mangiare

In Cina si mangia ad ogni ora del giorno, della notte e in ogni dove. Le persone sono munite di sacchetto pieno di cibo che portano ovunque, anche per stare fermi in fila.

La cucina cinese la trovo buona e gustosa ma, ti avviso, non si avvicina a quella mangiata in Italia. Il coriandolo, i chiodi di garofano e l’anice stellato sono le spezie che ne fanno da padrona, poi tanta soia e spesso piccante.

È la patria dello street food e i ristoranti locali sono davvero curiosi ed economici. Ci siamo strafogati di noodles, riso, ravioli, baozi, involtini, zuppe, spiedini, gelati ad ogni gusto, frutta esotica, ce n’è davvero per tutti i gusti.

Troverai tanto riso, tanta pasta, tanta anatra, tanto pollo, carne di manzo (e probabilmente di tanti altri animali), pesce di acqua salata e dolce, ma anche tante verdure al vapore come cavoli, patate, bamboo e funghi. Il tutto sempre accompagnato da una scodella di riso bianco insipido.

Se hai la possibilità, ti consiglio di provare il tradizionale Hot-Pot, un pentolone di brodo da mettere in mezzo al tavolo in cui cucinare insieme ai commensali ogni pietanza.

 

Hot-Pot a Ping’an, Cina

 

 

 

 

Prezzi e mancia [ torna al menu ]

 

Prezzi (e orari)

Il prezzo di un viaggio in Cina varia dal costo del volo intercontinentale, dal tipo di servizi e dallo stile di viaggio che si sceglie.

Ti lascio alcune indicazioni più specifiche sul volo intercontinentale nell’itinerario sottostante, ma, in media, un volo andata e ritorno su Pechino costa circa 500 euro.

 La Cina è un paese che si adatta ad un viaggio low-cost per i prezzi abbordabili dei ristoranti, degli hotel, degli spostamenti locali e degli ingressi ai siti culturali. È un paese abbastanza facile da giraresempre con molta pazienza e spirito di iniziativa – grazie alla fitta rete di trasporti che si sta sempre più espandendo ed è abbastanza efficiente.

Per dormire, è possibile scegliere alloggi modesti e curati, come gli hutong a Pechino o l’ostello a Guilin, ma anche hotel più ricercati ed eleganti, come la baita a Longji o la stanza a Hong Kong. Ti potrà capitare di doverti adattare perché in molti luoghi, soprattutto fuori dai circuiti più turistici, non è possibile alloggiare. Come è successo a noi a Zhengzhou in cui siamo capitati in un dei pochi hotel per gli occidentali, pulito sì, ma con un’atmosfera un po’ squallida.

Per mangiare, si spazia da una bancarella ambulante a una rosticceria locale, spendendo tra i 3 e i 10 euro a testa e strafogandosi di cibo. Ci sono ristoranti anche più ricercati, con stelle Michelin e internazionali, che hanno prezzi più alti.

I prezzi dei siti culturali variano per tipologia.

I parchi e i templi a Pechino richiedono un ingresso di circa 4 euro, la Città Proibita circa 6 euro.

L’accesso a Mùtiányù della Grande Muraglia ha un costo di 6 euro a cui però devi aggiungere il costo del mezzo per la salita e la discesa (funicolare o toboga).

L’ingresso al Tempio Shaolin è di circa 14 euro.

Le attività a Yángshuò, come la discesa su zattera di bamboo sul fiume Lí costa circa 5 euro.

Alcune località, come le risaie di Longji che sono Patrimonio Unesco e sede di minoranze etniche, è richiesta una tassa per l’ingresso di 14 euro.

Attenzione: i siti culturali chiudono spesso a metà pomeriggio, riducendo il tempo a disposizione per esplorare il luogo. Le singole attrazioni richiedono sempre almeno mezza giornata se non di più. A Pechino, i siti d’interesse sono letteralmente sparsi per tutta la città, molto distanti l’uno dall’altro.

Quando organizzerai il tuo viaggio, sappi che il tempo non sarà mai abbastanza, dovrai inevitabilmente selezionare.

 

Mancia

Nessuno accetta la mancia, piuttosto ti offrono da mangiare dopo averti aiutato.

 

Hutong, Pechino, Cina

 

 

 

 

Viaggio in Cina: la valigia psicologica [ torna al menu ]

 

Prima di decidere le tappe del tuo itinerario in Cina, il mio consiglio è di iniziare a riempire la tua valigia psicologica. Avere un po’ di consapevolezza e familiarità con questo paese, ti permetterà di comprendere meglio quali sono le tue motivazioni di viaggio e di scegliere con il cuore i luoghi da visitare.

Il nostro itinerario è stato fuori dagli schemi, incentrato nel realizzare alcuni nostri folli sogni nel cassetto nati dai film e letture.

Ecco quindi alcuni consigli da cui partire per abbozzare il tuo viaggio.

 

Letture sulla Cina

La porta Proibita, di Tiziano Terzani

Vivere! di Yu Hua

 

Film sulla Cina

La foresta dei pugnali volanti, di Yimou e Chen Kaige

Karate Kid, di H. Zwart

Drunken Master, di Yuen Woo-ping

Mulan, di T. Bancroft e B. Cook

Kung Fu Panda, di M. Osborne e J. Stevenson

 

Salita in funivia, Muraglia Cinese

 

 

 

 

Tre settimane in Cina: il nostro itinerario [ torna al menu ]

 

Giorno 1/2- Volo internazionale e ingresso a Pechino

Siamo partiti con un volo KLM con scalo ad Amsterdam.

Abbiamo acquistato il biglietto con due mesi d’anticipo ed è costato circa 610 euro a testa, con andata su Pechino e rientro da Hong Kong.

Il volo è durato 16 ore, compreso lo scalo.

Siamo atterrati a Pechino presso l’International Capital Airport (PEK) dove abbiamo compilato un’ulteriore documento d’ingresso per superare i controlli doganali.

In aeroporto è presente uno sportello ATM e un Exchange che, nonostante il cambio svantaggioso, ti consiglio di usare per avere i primi soldi in tasca, soprattutto se hai con te dei contanti in altra valuta. Purtroppo, non incontrerai altri Exchange lungo il percorso come ti ho spiegato nel paragrafo precedente e in banca perderesti molto tempo – come è capitato a noi.

Abbiamo poi preso l’Airport Express che porta direttamente in centro di Pechino per poi cambiare metro e raggiungere l’hotel.

Dove dormire: The Classic Courtyard

 

Ai piedi della Città Proibita, Pechino

 

 

Giorno 3-7 – Arrivo a Pechino, giro della capitale, escursione alla Grande Muraglia

Pechino è una città bellissima. Ogni angolo merita di essere esplorato e perdersi tra i vicoli degli hutong, divorare street food, riposare all’ombra degli alberi al Palazzo d’Estate ed esplorare ogni angolo del Tempio del Cielo o di Confucio, è stato impareggiabile e inevitabile. Per mancanza di tempo, non siamo riusciti ad entrare nella Città Proibita e al 798 Art District che, ovviamente, ti raccomando.

Una giornata intera è stata dedicata alla Grande Muraglia Cinese, il tratto Mùtiányù, che, inutile dire, è davvero mozzafiato.

Dove dormire: The Classic Courtyard

 

 

 

Giorno 8/9/10 – Zhengzhou e Tempio Shaolin

Con un treno veloce da Pechino, raggiungiamo in poche ore Zhengzhou, capitale della provincia Henan, una metropoli grigia, sporca, asettica e considerabile solo di transito. È una Cina completamente diversa o forse solo quel lato di questo paese che noi non volevamo vedere: chiusa, sporca e rigida.

La nostra meta era il Tempio Shaolin, patria del Buddhismo, delle arti marziali e della meditazione Zen. Oggi è una ricostruzione fedele dell’originale tempio, distrutto durante la dinastia Ching, e Patrimonio UNESCO. Si trova alle pendici del Monte Song (o Songshan), una delle montagne sacre della Cina e luogo di vedute spettacolari.

Dove dormire: Jinjiang Inn Zhengzhou Railway Station

 

Tempio Shaolin, Cina

 

 

Giorno 11 – Risaie di Longji

Un aereo interno e un tragitto in auto di circa tre ore ci accompagna nel cuore verde della regione Guangxi, nella Contea Longsheng, per scalare il “dorso del drago”, le risaie di Logji. Ad accoglierci un villaggio arroccato in legno, Ping’an, così autentico e semplice, come sospeso nel tempo. Qui abbiamo visto uno dei panorami più belli in Cina e vissuto uno dei ricordi più piacevoli.

Dove dormire: Longji One Art Hotel

 

Terrazze di riso di Longji, Ping’an, Cina

 

 

Giorno 12/13/14 – Guilin ed escursione a Yangshou

Da Longji rientriamo a Guilin, una città moderna e vivace, con musica pop e neon sparsi per la città. Anche qui abbiamo trovato un nuovo volto della Cina, quello che si diverte in sale da gioco e a fare gare di ballo a bordo del fiume Lì.

Un giorno è stato dedicato ad uno dei paesaggi più suggestivi della Cina, Yángshuò, che abbiamo esplorato con calma a bordo di una zattera in bamboo.

Dove dormire: Guilin Cyan Box Hostel

 

 

 

Giorno 15-19 – Hong Kong

Altro treno veloce fino al confine e abbiamo attraversato la frontiera terrestre cinese per entrare letteralmente in un altro mondo, Hong Kong. È la metropoli asiatica che non ti aspetti, all’avanguardia, eclettica, ordinata, lussuosa e sempre viva. La sua identità incarna la fusione tra Oriente e Occidente, dove grattacieli moderni e antichi templi si alternano a giocate in borsa e superstizioni, in una combinazione perfettamente riuscita. È spettacolare e, anche qui, i panorami lasciano senza fiato.

Dove dormire: Ibis Hong Kong Central & Sheung Wan

 

 

 

Giorno 20/21 – rientro a casa con lungo stopover ad Amsterdam

Il volo intercontinentale KLM ci ha permesso di fare un lungo scalo ad Amsterdam prima di rientrare a casa. Sarà stato il fuso orario e la stanchezza di questo viaggio, saranno state le settimane immersa nella cultura orientale, ma Amsterdam non mi è piaciuta un granché. L’ho trovata avvezza da un turismo malinconico, etichettato, un po’ (auto)distruttivo e abbastanza grottesco – ma l’hotel era uno spettacolo.

Ci tornerò per provare a ricredermi.

Dove dormire: The Student Hotel Amsterdam City

 

Amsterdam, Paesi Bassi

 

Salutiamo la Cina che ci ha spalancato le porte della sua terra proibita mostrandoci ogni suo lato senza vergogna.

È stato un viaggio elettrizzante, dove la diversità ci è saltata addosso, stritolandoci, ma ci ha anche abbracciato in un modo che non dimenticheremo mai. Alla prossima!

 

Buon viaggio in Cina

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