Per noi doveva essere solo di passaggio e invece Valencia ci ha accolte calorosamente – anche troppo, metereologicamente parlando – tra luce, colore, storia e modernità. Inaspettatamente bella, una città da cui lasciarsi sorprendere e in cui tornare il prima possibile.
Il nostro itinerario si è sviluppato tra problemi ed imprevisti risolti con tenacia e tanta sorpresa. Un viaggio semplice e facile da organizzare, eppure entusiasmante e vissuto con spensierata allegria.
L’oceano su cui si affaccia la provincia di Cadice ha un colore che spazia dal blu intenso al verde smeraldo. Da Tarifa andando verso ovest, le spiagge mutano da un bianco candido ad un giallo dorato.
La Costa de La Luz è un’autentica meraviglia, il luogo giusto dove letteralmente inseguire il sole.
Incontriamo persone affaccendate nelle loro abitudini tra chiacchiere e commissioni, sentiamo il rumore di cavalli che trottano, la musica riecheggiare nelle strade, i brusii in piazza. Vita. Decidiamo di andare alla ricerca della “nostra” Siviglia.
Siamo arrivate a Cordoba, città simbolo dello spirito arabo che echeggia in questo angolo di Spagna.
Oggi Cordoba è Patrimonio dell’Unesco per la sua ricchezza architettonica ma, secondo me, è anche la dimostrazione di come culture e religioni possano coesistere in pace, nel rispetto e nell’integrazione.
Granada è stato il primo morso che ho affondato e subito il mio palato è stato investito dal sapore di spezie e di proibito, di decadente e di affascinante.
All’inizio pensavo che Granada fosse solo Alhambra, e invece…
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