Viaggiare è un potente stimolo.
Per alcuni è fonte di sogni da far avverare, ma per altri è causa di inquietudini difficili da non ascoltare. In quest’ultimo caso, uscire dalla propria zona di comfort significa provare agitazione, preoccupazione e paura. L’hai mai provata anche tu?
Si chiama “Odofobia”. È la paura di viaggiare.
Sigmund Freud la definì “reiseangst” – e ne soffriva anche lui
La paura di viaggiare si mostra sotto molte forme, anche quelle più insospettabili.
È possibile che tu preferisca viaggiare in compagnia. Questo ti dà conforto e sicurezza, perché l’idea di essere da solo ti preoccupa, non ti senti in grado di gestire ogni responsabilità e imprevisto in cui potresti imbatterti una volta partito.
Quando sei in gruppo, potresti sentire la paura di allontanarti o separarti da quelle persone di riferimento, come se ci fosse un’invisibile segnale di pericolo.
A volte non è con chi viaggi, ma il mezzo di trasporto ad essere il problema, che sia un aereo, un treno, una macchina o un mezzo pubblico. Ogni tanto riesci a superare quell’ansia con un ansiolitico o sforzandoti di nascondere quel timore, altre volte la paura è così forte che preferisci prendere un’alternativa o direttamente rinunciare.
Può essere che tu senta un profondo disagio nell’allontanarti da casa con il rischio di non poter risolvere problemi in tua assenza, di aver dimenticato qualcosa, o di non tornare.
I timori possono intensificare le preoccupazioni negative su ciò che non conosci, sulla barriera linguistica che pensi non ti permetterebbe di ricevere aiuto, di avere incidenti.
Potresti aver sperimentato un attacco di panico in una fase del viaggio, come durante la prenotazione da casa, in attesa del tuo bagaglio in aeroporto o in una strada sconosciuta, così che quel conforto provato, una volta tornato a casa, diventasse l’unica cosa per te importante.
Ti ritrovi in qualche situazione?
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“Odofobia” è un termine che usiamo nell’ambito clinico per indicare quell’ansia e paura estrema di viaggiare. Può riguardare ogni dimensione, dall’allontanamento di casa al prendere mezzi di trasporto, dal confronto con persone sconosciute alle preoccupazioni che bloccano una persona a partire o che la accompagnano durante il viaggio.
Come ogni “fobia”, questa paura si basa su pensieri irrazionali che alimentano quella sensazione di impotenza, disagio, smarrimento e minaccia di fronte a qualcosa che nella realtà pericoloso non è.
Tra le principali cause della paura di viaggiare troviamo:
Quando sperimentiamo la paura di viaggiare sulla nostra pelle, quelle sensazioni, emozioni e pensieri negativi sono difficili da dimenticare. L’Odofobia può essere invalidante, limitante e paralizzante, influendo su ogni dimensione della vita quotidiana.
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La paura di viaggiare è vissuta in modo molto personale, ma ogni paura è accomunata da sintomi cognitivi, emotivi, fisici e comportamentali tipicamente ansiosi che possiamo individuare e riconoscere.
Prova a farti queste domande e cerca di darti una risposta:
Quando abbiamo paura di viaggiare, la nostra mente cerca di trovare una risposta o una soluzione ad ogni possibile imprevisto. Solo che l’imprevisto è immaginato come qualcosa di insormontabile.
Ci sono troppe cose a cui pensare, a cui bisogna prepararsi, che potrebbero non andare bene, che ci fanno sentire troppo impotenti.
Per alcuni, i pensieri riguardano il prendere un aereo, un treno, una macchina o i mezzi pubblici. Per altri, l’organizzazione del tragitto, il timore di lasciare casa vuota, la preoccupazione di ammalarsi, di essere derubati, di non farsi comprendere in un paese straniero, di sentirsi a disagio.
Tutti questi pensieri, che siano per un motivo o per un altro, sono assordanti, confondono, sono terrorizzanti, pesanti da sostenere, in un crescendo di parole e di immagini sempre più catastrofiche. I pensieri ansiosi affollano la mente, non riusciamo a fermarli per ragionare, arrivando così a indurre una risposta involontaria di allarme nel corpo che ci fa sentire ancora più impotenti. Paralizzandoci.
L’ansia è il segnale che c’è qualcosa di minaccioso che temiamo di affrontare, ma la paura di viaggiare è legata anche alla vergogna di riuscire a parlarne con qualcuno. Spesso ci sentiamo in imbarazzo, abbiamo paura che il nostro amico, compagno, familiare “non possa capire” e che ci giudichi in modo negativo. Può così insorgere la rabbia, verso l’altro che non ci comprende o verso di noi che ci neghiamo qualcosa che desideriamo fare.
A volte basta solo il pensiero per rivivere quella sensazione angosciante che coinvolge anche il nostro fisico. Il corpo va in allarme sempre di più perché pensiamo di non poter fermare quell’ascesa di vertigini, disturbi intestinali, tachicardia, sudorazione, difficoltà a respirare e attacchi di panico. Se la mente non riesce a formulare il pensiero, è il corpo che parla.
Probabilmente avremo la tendenza ad evitare quella situazione, ricercando sicurezza, conforto e aiuto da una persona, da un oggetto (un talismano) o da un farmaco (un ansiolitico). Potrà succedere che ci sentiremo paralizzati e al tempo stesso irrequieti e agitati, avremo difficoltà a parlare e cercheremo il modo per uscire da quella situazione che per noi è la causa di quell’angoscia insostenibile.
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Avere paura di viaggiare può essere invalidante, soprattutto se hai la necessità di muoverti per visitare familiari/amici o se viaggi regolarmente per lavoro.
Per quanto evitare il viaggio appaia la strategia più allettante, a lungo andare peggiorerà i tuoi timori rendendoli sempre più complessi e difficili da affrontare.
Un aiuto professionale può insegnarti a combattere le paure più irrazionali che ti bloccano e a convivere serenamente con l’ansia naturale che si prova prima di partire.
Ci sono però alcune strategie che desidero condividere con te perché possono esserti di aiuto quando hai bisogno di viaggiare – e allenarti a combattere la tua paura:
“Immaginazione”, una potente arma della nostra mente capace di farci vivere situazioni reali e regolare la nostra reazione.
Mettiti comodo su una sedia nella tua stanza, chiudi gli occhi e cerca di immedesimarti nella situazione che temi. Immagina di riuscire a superarla. Fai piccoli passi, resisti alle sensazioni di ansia, ricordati che sei a casa seduto sulla tua sedia e che lì non può succederti nulla. Continua con questo esercizio finché quelle sensazioni sgradevoli di timore si saranno attenuate e saranno sostituite da quel senso di efficacia nel vederti in grado di superare la situazione negativa.
A piccoli passi, ma prova.
Inizia con viaggi brevi vicino a casa e focalizzati sui tuoi piccoli risultati. Puoi chiedere ad una persona a te cara di accompagnarti e pian piano, quando inizierai a muoverti da solo, condividere con lei quello che sei riuscito a fare e confrontarti con le tue paure.
3) Informati e organizza “l’organizzabile”
Cerca informazioni da fonti affidabili, pianifica i trasporti e le tappe. Questo ti permetterà di avere una percezione di controllo e di previsione su ciò che andrai fare, ma ricordati che un “pizzico” di imprevisto sarà comunque inevitabile ed è ciò che rende indimenticabile un viaggio.
Se ti preoccupa il come gestire la giornata, puoi appoggiarti all’hotel dove andrai e richiedere un trasporto privato, una guida o un tour per vivere la tua esperienza con un supporto fidato.
Prima di partire, cerca sempre di non assumere alimenti e bevande eccitanti come alcolici, caffè, energy drink, thè e snack troppo complessi. Questi alimenti possono causare sintomi come tachicardia o disturbi gastro-intestinali che erroneamente assoceresti all’ansia. Prediligi verdure e metti nel tuo bagaglio a mano della frutta secca e dei cracker.
La sera prima di partire cerca di dormire aiutandoti con camomilla, melatonina o valeriana, elementi naturali che aiutano l’addormentamento e sostengono un sonno più riposante. Ti sveglierai meno stanco e questo ti permetterà di avere più fiducia nel riconoscere i segnali del corpo.
Forse lo farai già, ma cerca di arrivare in anticipo al luogo della partenza; questo ti consentirà di avere il tempo di ambientarti e di calmarti con le strategie di rilassamento.
5) Impara a guidare il corpo con il rilassamento
Il corpo è una macchina e come tale possiamo regolarla. Quando senti i primi segnali di ansia, come tremore, respiro corto, sudorazione, tachicardia, inizia a respirare lentamente e prenditi il tempo per calmarti. Non è magia, ma pura meccanica: il corpo si autoregola grazie alla respirazione che consente il trasporto di ossigeno nel sangue.
Rilassa i muscoli delle mani e del volto che saranno in tensione e riattiva i muscoli delle gambe che ti sembreranno molli.
In questo articolo sugli attacchi di panico in viaggio spiego più in dettaglio queste strategie di rilassamento.
Se ti accorgi che ci sono troppe cose che la tua paura non ti permette di fare, se credi che la tua ansia stia troppo influendo sulle tue relazioni o sul tuo lavoro, allora è il momento di rivolgerti ad uno specialista.
Tra le tecniche più efficaci e mirate per le fobie ci sono le tecniche di ristrutturazione dei pensieri negativi, esposizione progressiva (fisica, immaginativa e con realtà virtuale) e di rilassamento, che sono tutte strategie adottate dalla psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Se non sai ancora a chi rivolgerti, qui puoi trovare i miei servizi di psicologia del viaggio che possono fare per te.
Il tuo medico può iniziare a prescriverti un ansiolitico che aiuta a calmare il corpo in allarme. Una cura farmacologica è meglio affiancarla ad un percorso di psicoterapia che ti sosterrà nell’affrontare la tua paura.
Comprendere la paura di viaggiare è il primo passo per aiutarti ad uscire.
Non ti arrendere e non ti vergognare, hai gli strumenti e il supporto per affrontarla e intraprendere il viaggio con libertà.
Scegli dove andare, sono pronta ad accompagnarti!
Una psicologa con la valigia sempre in mano.
Benvenuti nel blog di Psicologia del viaggio.
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