Cinque soluzioni per dar sfogo al tuo spirito anti-natalizio viaggiando (1/5): festeggiare in ritardo

20 Dicembre 2018

“Quelli che hanno paura di Santa Claus si chiamano Claus-trofobici?”
– Anonimo

La risposta è no, ovviamente, ma è vero che Santa Claus non piace a tutti.

Quello che dovrebbe essere il clima natalizio, ovvero coesione, amore e solidarietà, in molte circostanze si trasforma, o viene percepito come tale, in una forzatura difficilmente sostenibile (e temo che per quest’anno sia il mio caso).  Non entrerò nel dettaglio della cosiddetta “depressione natalizia” o “Christmas blues” perchè la tratteremo a tempo debito, ma parleremo piuttosto di un’arma (terapeutica) per sfuggirvi.

Trattasi dell’ironia. Meglio se abbinata ad un po’ di positività.

 

Tulum, Yucatan, Messico

 

Ed è così che ti vorrei parlare della tradizione natalizia, in modo diverso e alternativo, affinché tutto lo zucchero nell’aria di queste settimane non ci soffochi, in attesa che cominci un nuovo anno.

 

#anchequestannoènatale

 

Esiste parte di Mondo in cui il Natale non si sa cosa sia, dove la pressione dell’arrivo di Santa Claus, Babbo Natale o Gesù Bambino o i Re Magi non stressa.

Ecco qualche idea da considerare se anche tu, almeno quest’anno, non sei in vena di condividere l’atmosfera festosa.

Partiamo con una prima opzione, quella più semplice e cauta. Dove potresti andare?

 

LEGGI ANCHE: Il Natale nel Mondo in 5 tappe culinarie: quando il cibo incontra la tradizione e la socialità – Prima tappa: Europa

 

 

Festeggiare il Natale in ritardo


Se un po’ al Natale ci tieni, ma non ti senti pronto a festeggiarlo proprio adesso, potresti pensare di recarti laddove gli addobbi e le cene vengono imbastite più tardi, come nei paesi il cui culto ortodosso determina una nuova data per la Natività secondo il calendario gregoriano, il 7 gennaio.

 

Natale


Un esempio è la Chiesa copta. Eredi di questo orientamento sono le nazioni africane del nord, Egitto in primo luogo. La tradizione vuole che tu debba digiunare per 43 giorni, o meglio, che tu mangi vegano per 43 giorni. E’ chiamato “il Sacro digiuno della Natività” e dura, appunto, fino al 6 gennaio. Poi a Natale – il 7 gennaio – “puoi” festeggiare ingurgitando tutte le prelibatezza cui hai rinunciato fino a quel momento – con immancabile “rischio natalizio” di un’indigestione.

 

Chiesa Copta


Il culto ortodosso oggi è diffuso in tutto il Mondo e per lo più tollerato. Lo troverai in nazioni come Eritrea, Etiopia, Russia, Serbia o Iran, quindi a te la scelta dove festeggiare il Natale in ritardo.

 

Festeggiamento del Timkat, battesimo ortodosso, Eritrea

 

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Nota finale: Ovviamente in questa sede tutto è descritto con una vena ironica che non vuole essere denigratoria ma solo uno spunto su cui riflettere. Intenzionalmente, quindi, sono state tralasciate le gravi problematiche che affliggono molti dei paesi citati riguardanti il culto religioso, le minoranze etniche o le divergenze politiche. Quindi, per non apparire troppo sprovveduta, ti invito a consultare sempre, indipendentemente dove tu voglia andare nel Mondo, il sito della Farnesina “Viaggiare Sicuri”.

 

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