“Quelli che hanno paura di Santa Claus si chiamano Claus-trofobici?”
– Anonimo
La risposta è no, ovviamente, ma è vero che Santa Claus non piace a tutti.
Quello che dovrebbe essere il clima natalizio, ovvero coesione, amore e solidarietà, in molte circostanze si trasforma, o viene percepito come tale, in una forzatura difficilmente sostenibile (e temo che per quest’anno sia il mio caso). Non entrerò nel dettaglio della cosiddetta “depressione natalizia” o “Christmas blues” perchè la tratteremo a tempo debito, ma parleremo piuttosto di un’arma (terapeutica) per sfuggirvi.
Trattasi dell’ironia. Meglio se abbinata ad un po’ di positività.
Ed è così che ti vorrei parlare della tradizione natalizia, in modo diverso e alternativo, affinché tutto lo zucchero nell’aria di queste settimane non ci soffochi, in attesa che cominci un nuovo anno.
#anchequestannoènatale
Esiste parte di Mondo in cui il Natale non si sa cosa sia, dove la pressione dell’arrivo di Santa Claus, Babbo Natale o Gesù Bambino o i Re Magi non stressa.
Ecco qualche idea da considerare se anche tu, almeno quest’anno, non sei in vena di condividere l’atmosfera festosa.
Partiamo con una prima opzione, quella più semplice e cauta. Dove potresti andare?
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Se un po’ al Natale ci tieni, ma non ti senti pronto a festeggiarlo proprio adesso, potresti pensare di recarti laddove gli addobbi e le cene vengono imbastite più tardi, come nei paesi il cui culto ortodosso determina una nuova data per la Natività secondo il calendario gregoriano, il 7 gennaio.
Un esempio è la Chiesa copta. Eredi di questo orientamento sono le nazioni africane del nord, Egitto in primo luogo. La tradizione vuole che tu debba digiunare per 43 giorni, o meglio, che tu mangi vegano per 43 giorni. E’ chiamato “il Sacro digiuno della Natività” e dura, appunto, fino al 6 gennaio. Poi a Natale – il 7 gennaio – “puoi” festeggiare ingurgitando tutte le prelibatezza cui hai rinunciato fino a quel momento – con immancabile “rischio natalizio” di un’indigestione.
Il culto ortodosso oggi è diffuso in tutto il Mondo e per lo più tollerato. Lo troverai in nazioni come Eritrea, Etiopia, Russia, Serbia o Iran, quindi a te la scelta dove festeggiare il Natale in ritardo.
Una psicologa con la valigia sempre in mano.
Benvenuti nel blog di Psicologia del viaggio.
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