Sei preoccupato di viaggiare?
Preoccupazioni, ansia e paure. La pandemia di Covid-19 ha trasformato il nostro modo di pensare, vivere e organizzare una vacanza.
Le restrizioni negli spostamenti, l’obbligo di prenotazione e l’accortezza nei comportamenti, tappano le ali al nostro senso di libertà. E quindi, almeno per un po’ di tempo, la lista e le coordinate geografiche delle nostre destinazioni sognate sono cambiate.
Se prima della pandemia di Covid-19 abbiamo parlato di “ansia da viaggio pre-partenza” come una nostra naturale reazione quando dobbiamo partire, oggi le condizioni per viaggiare sono molto cambiate così come i motivi che stanno dietro ai timori.
Nelle situazioni di cambiamento, provare ansia è del tutto normale. L’ansia è un’emozione caratterizzata da uno stato psicofisiologico di allarme, necessaria per la nostra salvaguardia.
Provare ansia prima di partire è una reazione adeguata nella misura in cui ci consente di raggiungere la meta designata. I timori verso una destinazione, per ciò che viene lasciato a casa o per sé stessi, ci permettono di concentrare le nostre risorse per organizzare e prepararci a viaggiare. Pensa alla frenesia che sale quando prenoti un volo per una meta che desideri vedere, alle fatidiche domande “Cosa metto in valigia? Dove è meglio dormire? Che giro facciamo?” che ti poni quando sei pronto a partire. Proverai ansia anche quando sarai arrivato a destinazione perché è ancora sconosciuta, e l’adrenalina ti darà energia nell’esplorare quel luogo e nel risolvere gli imprevisti che non potevi prevedere.
La funzione positiva dell’ansia cessa nel momento in cui la reazione suscitata da queste preoccupazioni prende il sopravvento, diventando eccessiva, cronica e disfunzionale. A questo punto, l’ansia pre-partenza rischia di farci sentire vulnerabili e impotenti, di credere di non poter affrontare un itinerario e di non sentirci al sicuro lontano da casa. Il viaggio non potrà essere appagante e spesso saremo tentati a non partire.
La pandemia di Covid-19 ha reso il viaggiare un’attività incerta, faticosa e complessa, connotata non soltanto dalle comuni preoccupazioni che definiscono un’ansia pre-partenza, ma anche da paure e insicurezze più specifiche.
Se ci pensiamo, in questo momento il “viaggiare” è vissuto con grandi timori. Sperimentiamo la paura di esporci al contagio, di ritrovarci in luoghi che non rispettano le regole di sanificazione, di sentirci ostacolati da limitazioni che renderebbero difficoltosa la gestione delle nostre interazioni e la qualità del nostro tempo.
A queste preoccupazioni si aggiungono anche la fatica, mentale e fisica, nel seguire con scrupolosità le regole di comportamento, l’obbligo di prenotazione della maggior parte delle attività ludiche e l’aggiornamento sulle regole restrittive e specifiche messe in atto nei luoghi di vacanza.
Nei giorni scorsi ho chiesto su Instagram, a chi avesse sperimentato il viaggio in treno, come fosse andata la loro esperienza con addosso mascherine, posti distanziati e gel disinfettante alla mano. Il 79% di voi mi ha risposto “Non benissimo”.
Le norme da seguire inducono naturalmente preoccupazione, verso noi stessi e gli altri, rendendo inevitabilmente più disagevole anche un viaggio che prima era ordinario.
Nei prossimi viaggi dovremo imparare a rendere la nostra esperienza il più soddisfacente e sicura possibile.
Ecco i miei quattro consigli:
Uscire di casa significa affrontare i propri timori tenuti stretti e protetti in casa nei mesi di lockdown. Se vogliamo uscire dalle nostre mura sicure, dovremo imparare ad autocentrarci, ovvero imparare ad ascoltare le nostre esigenze e le nostre emozioni usandole come fedele e autentica mappa di viaggio.
Se ti senti preoccupato, cerca di capire cosa ti stia allarmando, rispetta i tuoi ritmi senza prendere decisioni affrettate.
Quando ti senti arrabbiato, chiediti cosa ti sta suscitando questa forte emozione e prova a rallentare la tua reazione per permetterti di cercare delle alternative.
Accorgiti quando l’emozione che proverai sarà la felicità, perché quello sarà il momento in cui inizierai ad assaporare la tua vacanza con relax, calma e serenità.
Nell’ascoltare le tue esigenze e paure, sperimenterai anche la tua flessibilità, sia logistica che psicologica.
Dal punto di vista organizzativo, tieni presente che potrà succedere che la tua destinazione debba essere cambiata, per una tua valutazione personale o per un obbligo delle autorità.
Anche in viaggio, alcune attrazioni potranno essere chiuse, altre richiederanno una prenotazione anticipata con orario e giorno di ingresso, obbligandoti ad avere un piano A, un piano B e un eventuale piano C da mettere in pratica.
Quando parlo di flessibilità psicologica mi riferisco alla nostra capacità di rispondere in modo efficace e consapevole a queste situazioni complesse e inaspettate. Questo è possibile quando ci costruiamo aspettative realistiche – basate su ciò che realmente è fattibile – che ci consentono di vedere i cambi di programma come nuove opportunità e di riscoprire le nostre risorse di adattamento.
Nell’articolo “Vacanze italiane 2020” ho spiegato di come saranno le vacanze in Italia, così puoi farti un’idea sui regolamenti da aspettarti nei prossimi mesi e su come comportarti.
Il distanziamento e l’uso della mascherina sono comportamenti necessari in queste vacanze dopo il Covid-19, ma implicano anche il rischio di impoverire il viaggio della dimensione umana e degli incontri sociali che arricchiscono l’esperienza. Ricordiamoci che siamo esseri umani. La fiducia e la vicinanza sono elementi innati che ci rendono tali e, in questo momento delicato che stiamo vivendo, siamo tutti sulla difensiva.
È quindi importante non sottovalutare le opportunità di incontro, di condivisione e di socializzazione con famigliari, amici e conoscenti, ma anche con i negozianti, i camerieri e gli autisti. Controbilanciamo la solitudine e sacrifici affrontati nei mesi passati sperimentando nuove forme di interazione e dando valore alla comunicazione non verbale con sguardi cordiali e posture accoglienti.
Il miglior modo per volersi bene è accettare di avere una difficoltà e volerla risolvere. Quando l’ansia diventa troppo invalidate nella preparare un viaggio, che sia di lavoro o per piacere, il mio consiglio è di chiedermi una consulenza mirata come psicologo del viaggio. Possiamo incontrarci tramite una video-consulenza o, se vivi a Milano, vederci di persona e gestire insieme l’organizzazione e creazione di un itinerario con l’ausilio della Realtà virtuale.
Sei preoccupato di viaggiare? Forse sì, ma nulla ti vieta di trasformare l’ansia nella risorsa che ti serve per rendere un viaggio sereno, anche dopo il Covid-19
Sito della Farnesina Viaggiare Sicuri
Sito del Ministero della Salute
Secondo problema psicologico: #calderone emotivo
Terzo problema psicologico: #bussola dei valori impazzita
Quarto problema psicologico: #essere cittadini del Mondo nel futuro
Una psicologa con la valigia sempre in mano.
Benvenuti nel blog di Psicologia del viaggio.
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